Svjatlana Aleksievič

Premio Ischia Internazionale per i diritti umani

Svetlana Aleksievicˇ e nata in Ucraina nel 1948, da padre bielorusso e madre ucraina, entrambi insegnanti nelle scuole rurali. Giornalista e scrittrice, e nota soprattutto per essere stata cronista, per i connazionali, dei principali eventi dell’Unione Sovietica della seconda meta del XX secolo. Fortemente critica nei confronti del regime dittatoriale in Bielorussia, e stata perseguita dal regime del presidente Aleksandr Lukašenko e i suoi libri sono stati banditi dal paese. Dopo dodici anni all’estero, ora e tornata a Minsk. Ha pubblicato libri tradotti in oltre quaranta lingue. Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2015 per la “sua polifonica scrittura nel raccontare un monumento alla sofferenza e al coraggio dei nostri tempi”. Ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio per la pace degli editori tedeschi alla Fiera di Francoforte (2013), il Prix Medicis essai (2013) e il Premio Masi Grosso d’Oro Veneziano (2014).

Di Svetlana Aleksievicˇ sono usciti in Italia: Preghiera per Cˇernobyl’ (2002), Ragazzi di zinco (2003), Incantati dalla morte (2005), Tempo di seconda mano (Bompiani 2014, miglior libro del 2013 secondo la rivista “Lire”), La guerra non ha un volto di donna (Bompiani 2015), Gli ultimi testimoni, (Bompiani 2016)

MOTIVAZIONE:“Per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo” è la motivazione con cui le è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura.La giuria del Premio Ischia sottolinea invece il suo straordinario lavoro come giornalista investigativa e la capacità di far conoscere al mondo i principali avvenimenti accaduti in Russia nel secondo dopoguerra. La giuria sottolinea in particolare i suoi coraggiosi reportage sui reduci dell’Afghanistan e sulle vittime di Cernobyl. L’Alexievich è la migliore espressione di quella libertà di stampa e di opinione, a livello mondiale, che il Premio Ischia celebra in ogni edizione.

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