Can Dündar: "Dedico il premio a mia moglie, mi ha salvato la vita"

Il Premio Ischia per i diritti umani: "Ritiro il riconoscimento a nome dei 35 giornalisti turchi in prigione"

Sorridente, orgoglioso, innamorato dell'isola d'Ischia. Il Premio Ischia per i Diritti Umani Can Dündar, direttore del quotidiano turco “Cumhuriyet”, condannato a 5 anni e 10 mesi di reclusione per "rivelazioni dei segreti di stato", ha lanciato dall'isola un messaggio a tutti i giornalisti del mondo durante la serata di Lacco Ameno.
Il 6 maggio scorso Can Dündar e il caporedattore di Ankara, Erdem Guel, sono stati condannati per aver documentato un traffico di armi verso la Siria e il passaggio di un mezzo dei servizi segreti turchi attraverso il confine siriano, notizia che e' costata ai due giornalisti 92 giorni di carcere, l'accusa di spionaggio, minaccia alla sicurezza dello stato, sostegno ai gruppi terroristici armati.
Voglio ringraziare e partecipare al dolore per le vittime italiane in Bangladesh” ha esordito Dündar alla consegna del premio.
“Ricevo questo premio a nome di 35 giornalisti turchi ancora in carcere che lottano per la libertà del nostro Paese e dedico questo premio a mia moglie che mi ha salvato la vita in un attentato che ho subito". Il commiato e quindi l'appello di Dundar: "Continuate a sostenerci".

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