Grigory Pasko

Premio Internazionale 2019

MOTIVAZIONE 

 

Grigory Pasko non smette mai: traditore, spia, giornalista, ambientalista, prigioniero di coscienza. 

Accusato di ogni nefandezza in Russia, tanto da vedersi accollare sessanta capi d'accusa, tra vicende processuali dall'esito alterno finì per essere condannato per abuso della sua posizione d'ufficiale della Marina, fu subito amnistiato e successivamente ri-condannato, per spionaggio. In totale, tra attesa del processo e ultima condanna, ha speso tre anni e mezzo in carcere. 

Era un giornalista e ufficiale di Marina nella Flotta del Pacifico, aveva documentato lo sversamento illegale di rifiuti radioattivi nel Mar del Giappone. 

Accadeva nel 1993, l'ultima condanna risale al 2001, quando Amnesty International lo definì prigioniero di coscienza. 

Chi credeva che Pasko fosse ormai ridotto al silenzio si sbagliava: sin dal suo rilascio sedici anni fa, da quando è stato autorizzato a viaggiare, conduce una incessante campagna per i diritti umani e la protezione dell'ambiente, e soprattutto si impegna a fondo per la formazione e la protezione di chi fa giornalismo investigativo. Nel 2011 è co-fondatore della Comunità per il Giornalismo Investigativo – Fondazione 19/29. Le due cifre si riferiscono agli articoli sulla libertà d'espressione: il primo nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, il secondo nella Costituzione russa.   La sua associazione registra gli innumerevoli casi di violazione, oltre a tutelare chi viene minacciato. 

Ancora tre anni fa subiva un'aggressione, in una cittadina siberiana. 

Grigory Pasko, denunciando un crimine commesso dalla Marina russa per cui lavorava, è stato forse l'esempio più coraggioso di whistleblower, e ha indirettamente contribuito alla formazione di una legislazione che anche nell'Unione europea mira ora a proteggere chi segnala l'illecito. La direttiva europea è stata approvata nello scorso mese di aprile. 

Per la sua perseveranza, per la sua attività di tutela e di supporto del giornalismo investigativo, e anche per l'esemplarità della sua denuncia, Grigory Pasko viene insignito del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo 2019. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MOTIVAZIONE DELGADO 

 

Daniel Delgado vive in Spagna, da rifugiato: ha dovuto lasciare il Paese dopo aver ricevuto minacce di morte, che erano state precedute da brevi arresti, interrogatori e pressioni di vario genere. 

Sconosciuto dalle nostre parti, era invece molto seguito in Venezuela, il suo Paese d'origine. 

 

Eppure la sua è una traiettoria dall'impressionante normalità, quella normalità che non ti lascia mai capire quando inizi a rappresentare un pericolo. Quella ambientale è una delle categorie del giornalismo che contano più vittime, perché si sovrappone in parte ai campi della critica politica e dell'inchiesta criminale.  Ma è un campo, quello del giornalismo ambientale, nel quale si può sparire prima ancora di aver raggiunto la fama, di aver colpito grandi interessi.  

 

Non è certo a questo che pensava Delgado quando avviava il suo blog per organizzare percorsi cicloturistici sull'isola Margarita, e poi chiedere che fosse meglio tutelato l'ambiente. 

 

Né ci pensava quando ha iniziato a pedalare attraverso l'Amazzonia per denunciarne il degrado, quando fu lanciata la campagna “SOS: Amazonas para la vida”.   

 

E probabilmente non ci ha pensato nemmeno quando, sul suo blog, Ecoscopio, iniziava a parlare di “Ecocidio” contro il decreto con il quale il governo venezuelano approvava concessioni per una serie impressionante di miniere a cielo aperto nel bel mezzo dell'Amazzonia.   

 

Lì, diceva, ci sono cinque parchi naturali, la vita degli Indios è stata devastata, l'ambiente viene distrutto anche in una zona più ampia dove si installano scavi clandestini... 

 

Sottolineava il disastro, insisteva ed era ripreso e seguito.  Fino a quando si è resa necessaria la fuga.   Una fuga che non gli impedisce però di proseguire il suo lavoro di denuncia. 

 

Per la coerenza dell'impegno ambientale e per il coraggio della denuncia giornalistica, viene conferito a Daniel Delgado il premio Ischia 2019 per il giornalismo internazionale ambientale. 

 

 

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