Pio d'Emilia

Giornalista dell'anno per la TV

Vivo e lavoro in Asia, soprattutto in Giappone, da oltre trent’anni. Ci sono arrivato come giovane procuratore legale, con una borsa di studio per studiare la procedura penale comparata, il mio sogno era di fare l’avvocato penalista in qualche grosso studio legale internazionale. Ma il Giappone, cui mi ero avvicinato dopo aver letto i libri di Fosco Maraini, Roland Barthes e Jon Hallyday mi ha “stregato” e ho finito per restarci. Oltre a scrivere per varie testate italiane e straniere (Espresso, Manifesto, Tokyo Shinbun, Japan Focus) ho fatto un po’ di tutto, dal traduttore al consigliere politico e ghostwriter di uomini politici, tra i quali, quando era ancora il leader di un piccolo partito di opposizione, l’ex premier Naoto Kan. Per molti anni sono stato vicepresidente della Stampa Estera di Tokyo, anni durante i quali, assieme ad altri colleghi, abbiamo condotto una lunga, e ancora in corso, battaglia per un migliore accesso alle fonti di informazioni. Da alcuni anni lavoro per Sky Tg24 ma la televisione non mi basta. Mi piace scrivere, raccontare, condividere quello che, giorno dopo giorno, mi capita di vedere. Come ho fatto in occasione della tragedia di Fukushima, esperienza che mi ha profondamente segnato e sulla quale ho scritto un libro, Tsunami Nucleare, diventato poi un film. Non sempre riesco a capire. Non sempre mi faccio capire. Ma ci provo. Dopo la chiusura del “vecchio” Manifesto, testata alla quale ho collaborato per oltre trent’anni, ho trasferito il mio blog, “oriente furioso” sul Fatto Quotidiano, e conservo sempre (anche se non lo curo come dovrei) un altro blog  sull’Espresso,  “Sushi&Curry”. Ringrazio entrambe le testate per l’ospitalità e spero di riuscire a raccontare quello che succede nel continente che, piaccia o no, è destinato a guidare, e non tra troppo tempo, le sorti del mondo. 

MOTIVAZIONE: “Per la grande professionalità e competenza con cui ha raccontato le vicende più importanti degli ultimi decenni, sempre in prima linea. Un pezzo di grande giornalismo il suo eccezionale reportage su Fukushima. La giuria sottolinea inoltre la grande umanità con la quale ha raccontato il dramma dell’esodo di migliaia e migliaia di persone tra Grecia, Serbia e Ungheria.” 

 

 

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