DOMANI RIUNIONE GIURIA PENNA D'ORO
La giuria formata da Antonio Macaluso,Luigi Vicinanza,Luigi Contu,Andrea Vianello e Fabiano Fabiani si riunirà domani alle ore 15,00 presso Palazzo Chigi per l'assegnazione della Penna d'oro uno tra i più antichi riconoscimenti alla cultura del nostro paese.
Mai avremmo immaginato che un giorno la Fondazione riuscisse a diventare partner istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.Ma il sogno è diventato realtà: la Penna d’oro è diventata una delle sezioni del Premio Ischia sostituendo il premio alla carriera e sarà assegnato al Giornalista-Scrittore che si è maggiormente distinto nel corso della sua carriera.La Presidenza del Consiglio ha istituito la Penna d’oro nel 1957 alla memoria di Giovanni Papini come riconoscimento ai grandi della cultura italiana. E’ stato assegnato nel passato a Salvatore Quasimodo, Eugenio Mondale, Emilio Gadda, Giuseppe Prezzolini, Alberto Moravia, Mario Soldati, solo per citare alcuni esponenti del lungo palmares.Per la giuria di questa edizione abbiamo proposto cinque nomi: Fabiano Fabiani, presidente dei produttori televisivi italiani, Luigi Vicinanza direttore editoriale del gruppo Espresso-Repubblica, Luigi Contu, direttore dell’Ansa, Antonio Macaluso, vicedirettore del Corriere della Sera, Andrea Vianello, Direttore Rai 3.La Fondazione, nella convenzione stipulata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dovrà indicare cinque nomi da sottoporre ai giurati rappresentativi della cultura e del giornalismo italiano che per deontologia e professionalità si sono distinti nell’arco della carriera. La cerimonia della Penna d’oro, nel corso della sua storia, si è sempre tenuta a Roma al Campidoglio o al Quirinale e per la prima volta si terrà a Ischia. Per la Fondazione e per l’isola rappresenta rappresenta un punto di svolta che “istituzionalizza” sempre più il premio e che rappresenta un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni.
Un ringraziamento particolare va all’avv. Giuseppe Zabatta che ha seguito con determinazione e serietà il rapporto istituzionale fino a giungere all’accordo tra le parti.Oltre alla cerimonia di consegna dei premi giurati e vincitori saranno ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana.
Anno dopo anno, il Premio individua il tema su cui far confrontare gli operatori dell’informazione e della comunicazione invitati a Ischia.L’edizione di quest’anno mira a far comprendere ciò che accade in Europa. Il premio si terrà infatti alla vigilia della Presidenza italiana del semestre europeo e subito dopo le elezioni che avranno decretato la composizione del Parlamento per i prossimi cinque anni.
Siamo nel pieno di una crisi che ha fatto vacillare le fondamenta dell’idea di Europa, che ha dimostrato che lo status quo non è sostenibile, che ha messo in evidenza l’esigenza di cambiare politica e l’obsolescenza delle istituzioni.Ma la crisi crea anche lo spazio necessario alla nascita di visioni per il futuro e a nuovi equilibri. I nazionalismi crescenti, la spinta populista, l’allontanamento del nord dal sud, il centro dalla periferia, la disoccupazione giovanile, la politica del rigore rappresentano minacce molto pericolose per l’avvenire dell’Ue, e mettono in luce divisioni difficili da ricomporre tra i membri della zona euro e tutti gli altri. Queste crepe, queste spinte centrifughe sono quelle che l’Unione deve adoperarsi a riparare e ricomporre. Sono quelle dalle quali dipende la sua sopravvivenza. Fratture, che impongono di “migliorare la comunicazione”, ma anche di “ascoltare” i cittadini stessi, senza dimenticare che è indispensabile assumersi responsabilità nei loro confronti. L’integrazione europea si è politicizzata in modo irreversibile negli stati membri, ma non a Bruxelles. Di conseguenza è necessario irrobustire la politica e non la tecnocrazia, in modo tale che i cittadini a Bruxelles ritrovino la capacità di prendere parte alla politica, ciò che non possono più fare nei rispettivi paesi. L’unione delle norme non è un problema, ma un’unione delle politiche è ormai imprescindibile. Quale sarà il ruolo dell’Italia? sarà ancora un “paese con il freno a mano tirato”? Ne discuteremo a Ischia, ne discuteranno i giovani e i giornalisti che parteciperanno al concorso che organizzeremo con la redazione di Skytg24.L’Europa, il lavoro, i giovani e il futuro quindi al centro del dibattito del premio Ischia 2014. Festeggiamo anche i 35 anni di edizioni e ci piace ricordare lo spirito con il quale iniziò il premio: “creare un ponte tra la realtà meridionale e l’Europa”, così scrisse Giuseppe Valentino. Mai come quest’anno lo spirito del premio é attuale.