Il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Premio Ischia

Giorgio Napolitano:" Il prestigio acquisito dal Premio Ischia è di stimolo per quanti operano nel campo della informazione ad affrontare, in piena autonomia e con spirito critico, le nuove sfide della comunicazione"

​Oggi Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è dimesso e ha lasciato il Quirinale dopo quasi nove anni.

 

Il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Premio Ischia Internazionale di Giornalismo  

“La XXIX Edizione del premio Ischia Internazionale di Giornalismo rinnova una preziosa occasione di promozione e di valorizzazione delle molteplici espressioni del giornalismo italiano e internazionale. Il prestigio acquisito dal Premio Ischia è di stimolo per quanti operano nel campo della informazione ad affrontare, in piena autonomia e con spirito critico, le nuove sfide della comunicazione. Far crescere una informazione libera e pluralistica a garanzia della vita democratica dipende non solo dalla qualità dell’impegno professionale ma anche dalla consapevolezza della responsabilità di rappresentare compiutamente la realtà interna europea e internazionale. Essenziale è innovare gli strumenti di comunicazione, di conoscenza e di confronto per rafforzare le istituzioni democratiche e rendere vitale la partecipazione democratica. E’ con questo spirito che rivolgo le più vive congratulazioni ai vincitori del Premio Ischia 2008, e un cordiale saluto a Lei, Presidente, agli organizzatori e a tutti i partecipanti”.

Voglio essenzialmente nell’occasione, raccogliendo con molto piacere il testimone del Presidente Ciampi, esprimere il più vivo apprezzamento , e a tutti coloro che hanno collaborato al successo di questa nuova edizione del così collaudato e prestigioso “Premio Ischia”.Mi congratulo calorosamente con i vincitori, tra i quali ho notato molti giovani, oltre a professionisti di lungo corso. E, se mi è consentito, vorrei, per tutti i premiati, rendere omaggio a Jean Daniel, la cui lunga storia di giornalista e di scrittore ci dice come sia possibile essere persona di forti e radicate convinzioni, anche politiche, sempre coltivate e espresse con coerenza e coraggio, e, nello stesso tempo, mantenere un’autonomia e uno spirito critico nel giudizio su uomini e cose, in ogni circostanza e in ogni direzione. Rappresenta, la figura di Jean Daniel, un esempio in Italia e in Europa, e sono sicuro che molti dei più giovani sapranno seguire questo esempio".

Intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante l'incontro con il mondo dell'informazione in occasione dei Premi giornalistici, tradizionalmente ospitati al Quirinale, 18 SETTEMBRE 2007

Un saluto cordiale a voi tutti. Vi ringrazio per aver accolto questo invito: sono stato molto lieto di accogliervi.
L'idea di riunire nella stessa occasione di incontro - anche a costo di appesantirla un po' - i rappresentanti e i vincitori di quest'anno dei premi di giornalismo che, in vari momenti e con vari intenti, sono stati istituiti in Italia, ci è stata suggerita dall'interesse per una valutazione di insieme delle problematiche attuali dell'informazione scritta e radio televisiva e delle migliori espressioni di sé che essa oggi ci offre: le migliori espressioni nel campo della cronaca, dell'inchiesta, del commento, dell'impegno civile e della promozione culturale.
Mi consentirete, a questo proposito, di rivolgere le più cordiali congratulazioni a tutti i premiati e di non fare alcun nome, anche se tra essi vi sono, o in altro modo qui sono stati evocati, maestri del giornalismo di ieri e di oggi e forti e significativi scrittori come - è la sola eccezione che mi concedo facendo il suo nome - David Grossman. Grossman (Premio Ischia) ha mostrato e mostra di saper difendere le ragioni del suo paese e le ragioni della pace con una straordinaria sensibilità critica e lucidità.
L'impegno del nostro giornalismo per la pace e per la legalità emerge dal conferimento o dalla stessa intitolazione di alcuni premi alla memoria di giornalisti che hanno sacrificato la loro vita in aree di crisi e zone di guerra. E qui voglio anche far mio l'umanissimo appello che mi è stato rivolto per la restituzione dei resti di Enzo Baldoni. L'impegno di cui ho parlato emerge egualmente dal conferimento di premi alla memoria di giornalisti che sono caduti sotto i colpi della mafia e della camorra.
Vorrei insistere, in modo particolare, sul ruolo che stampa e televisione portano avanti nella lotta contro la criminalità organizzata: un ruolo di primo piano, un impegno netto, assolto con coraggio e continuità, che fa onore alla professione giornalistica come missione. Ricordiamo Giovanni Spampinato, ricordiamo Giancarlo Siani, siamo vicini a Lirio Abbate.
Nel corso di quest'anno ho molto apprezzato anche lo spazio che l'informazione ha dedicato alla tematica delle condizioni di insicurezza e degli incidenti spesso atroci e mortali sul lavoro: credo abbiate dimostrato che questo è per voi non solo un dovere professionale ma, appunto, un impegno civile che fa tutt'uno, tra l'altro, con quello della lotta contro l'illegalità.
Il vostro lavoro, cari amici, è fatto di rappresentazione della realtà internazionale e interna. Vorrei che ci fosse sempre attenzione per i fatti e per i problemi della costruzione europea: un'attenzione che è stata storicamente al centro della politica estera italiana e che va, però, sempre nuovamente suscitata e motivata nell'opinione pubblica, tra i cittadini. Più in generale mi auguro che si trovi per le tematiche europee e internazionali spazio sufficiente nella nostra informazione, che non le si confinino ai margini con l'argomento che non interessano i lettori o i radio telespettatori.
Oggi - dico francamente, e comprenderete - non sento di dover ripetere l'omaggio convinto che in precedenti occasioni ho dedicato alla funzione essenziale e insostituibile di una informazione libera e pluralistica in ogni autentico sistema democratico: le motivazioni di quell'omaggio restano intatte e sempre attuali. Desidero solo unirvi l'espressione della mia consapevolezza delle criticità rappresentate - come ha sobriamente detto il Presidente dell'Ordine - dal "troppo precariato" e dalla "umiliazione di un contratto che non c'è", quasi sospeso a tempo indeterminato.
Ma mi interessa soprattutto dell'intervento del Presidente dell'Ordine - e perciò lo riprendo - il discorso sulle responsabilità dei giornalisti. Ho ascoltato dal dottor Del Boca parole incisive e severe sulla "troppa violenza al congiuntivo e al periodo ipotetico" o sul "troppo gossip a scapito delle notizie".
La discussione è sempre aperta (è un tema grande e complesso) sul come coniugare principio di libertà e principio di responsabilità, anche e in particolare quando si informi, si indaghi, si denunci in materia di politica e di istituzioni.
Il punto, forse, è che si tratta di esercitare la propria libertà di giornalisti, senza mai accettare censure o infliggersi autocensure, sentendosi nello stesso tempo responsabili delle possibili ricadute, dal punto di vista dell'interesse generale, di quel che si scrive e si comunica.
In questo senso è doveroso essere consapevoli del danno che possono procurare le rappresentazioni unilaterali della realtà del paese partendo dall'idea che le "buone notizie non sono notizie"; delle ricadute che può avere la denuncia indiscriminata e magari approssimativa, non puntuale, ma sensazionalistica dello stesso mondo della politica e delle istituzioni. Un mondo che merita e richiede ogni disvelamento e approfondimento critico, ma con la misura atta a suscitare partecipazione e volontà di riforma piuttosto che sterile negazione e, in definitiva, senso di impotenza.
Ho toccato, signore e signori, un argomento delicato che sarebbe stato più comodo, forse, tralasciare, anche perché può apparire sospetto a seconda della collocazione personale o politica di chi lo affronta. Ma sono certo che a voi non può essere apparso tale venendo da chi, come me, abbia, nell'esercizio delle sue funzioni, solo l'assillo del rafforzamento della vita democratica e delle istituzioni repubblicane.

 

 

 

 

 

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