Si è spento a 94 anni Mario Cervi, fondatore con Montanelli de Il Giornale di cui fu anche direttore.
"Poiché il mio percorso umano e giornalistico è stato molto lungo ho ottenuto, magari immeritatamente, più che un riconoscimento professionale. Tra quelli di cui sono accreditato il Premio Ischia ha nella mia memoria, e nel mio cuore, un posto particolare. Perché è un premio serio, perché è un premio onesto, perché è un premio prestigioso in un Paese dove si ha a volte l’impressione che un premio qualsiasi, comunque motivato,non possa essere negato a nessuno (un tempo si diceva per i sigari). Poi c’è la bellezza di Ischia: che dà al premio non solo il nome ma una cornice straordinaria. L’età mi colloca, con personaggi più importanti di me, tra i veterani del premio Ischia: al quale auguro tante altre edizioni e fortune. Un augurio di lunga vita, insomma, che nei momenti d’ottimismo rivolgo anche a me stesso".
Mario Cervi
Si è spento a 94 anni Mario Cervi, fondatore con Montanelli de Il Giornale di cui fu anche direttore. Lo annuncia la direzione del quotidiano, dove Cervi, fino agli ultimi giorni, si è recato quotidianamente per rispondere alle lettere dei suoi numerosi lettori. Un anno fa era stato lui a ricevere con Alessandro Sallusti l’Ambrogino d’oro conferito dalla Città di Milano al Giornale per i suoi 40 anni di storia. «Ci riempie di gioia, ma nonostante l’Ambrogino non faremo sconti. Avremo magari, lo ripeto, qualche imbarazzo, ma lo supereremo - aveva scritto -. Se ci comportassimo diversamente, arruolandoci nella invincibile armata dei conformisti, offenderemmo Ambrogio, che era un santo serio, e l’Ambrogino, che ne porta il nome».
Giornalista dal 1945, al Corriere della Sera da inviato speciale si è occupato di cronaca giudiziaria, seguendo i grandi processi e importanti avvenimenti esteri: la crisi di Suez, la presa di potere da parte dei colonnelli in Grecia, il golpe di Augusto Pinochet in Cile, era uno dei tre giornalisti italiani presenti a Santiago il giorno della morte di Salvador Allende. Nel giugno del 1974 lasciò il Corriere della Sera e fu tra i fondatori insieme a Indro Montanelli de Il Giornale.
Con Montanelli ebbe un rapporto di amicizia e collaborazione, insieme hanno pubblicato tredici volumi della Storia d’Italia e Milano ventesimo secolo. «Io li scrivevo e lui li firmava», disse divertito in un’intervista. Cervi seguì il suo direttore anche nell’esperienza de La Voce, salvo poi tornare sui suoi passi quando gli viene offerta la direzione del Giornale, dopo l’abbandono di Vittorio Feltri. La lasciò nel 2001 a Maurizio Belpietro, continuando la sua collaborazione come editorialista e a curare la corrispondenza con i lettori.